Giardinity

Lo scorso weekend (sì lo so, arrivo sempre un po’ lunga) mi sono ritagliata un paio di ore libere per andare a visitare Villa Pisani Bolognesi Scalabrin, nell’ambito della manifestazione Giardinity.
Giunto ormai alla sua quarta edizione, Giardinity è un evento legato al mondo green in senso lato; vivai italiani e stranieri, artigiani, espositori di design e banchi vintage erano infatti ospitati nel giardino della villa, nelle barchesse e nelle splendide sale al piano superiore.

La villa fu eretta nella prima metà del ‘500 su committenza del Cardinale Francesco Pisani, vescovo di Padova, come sede amministrativa delle proprietà fondiarie della sua influente famiglia nella Bassa Padovana.

Fu però con l’arrivo dell’ultima Contessa Pisani, Evelina van Milligen, che la villa si arricchì del giardino come lo vediamo ancora oggi, un affascinante connubio tra parco romantico inglese e giardino formale italiano settecentesco.

Chiamato anche Hortus Floridus per la ricchezza e la varietà di colori e piante di ogni specie e in fiore ogni stagione, è sicuramente il parco il luogo di fulcro di Giardinity, curato in questa edizione dalla “giornalista del verde” Mimma Pallavicini.

La villa e il giardino sono da decenni curati con passione dall’attuale proprietaria Mariella Bolognesi Scalabrin, che ne ha ricostruito la lunga e originale storia nonchè ideato questo garden show di eccellenza per continuare a rendere viva la memoria dell’affascinante luogo, salotto di reali e intellettuali nell’ottocento.

Se non avete potuto visitare la villa lo scorso weekend, potrete farlo in primavera quando si terrà la festa “I bulbi di Evelina Pisani”, originale installazione floreale composta da 50000 bulbi di tulipani piantati in forma creativa da noti artisti paesaggisti nel parco della villa.

E, dato che siamo in atmosfera pre Halloween, vi lascio con la leggenda raccontata dagli anziani abitanti di Vescovana secondo la quale, durante l’autunno, si può avvertire la presenza di Evelina che si aggira con le sue vesti di seta presso il Giardino Roccioso, sul finire del parco.